THE DIFFERENCE BETWEEN A BIRD AND A PLANE (IN THREE EPISODES)

Laura Malacart - Maggio 2020

Ora. Non approfondirò la necessità di affrontare le difficoltà economiche di coloro i cui mezzi di sussistenza appartengono alla precarietà, di coloro il cui lavoro si realizza nel settore dell'ospitalità o delle arti e dello spettacolo, che è il cuore delle nostre città, non parlerò del fatto che, quando i politici asseriscono che i virus non discriminano, implicando una vulnerabilità diffusa a livello globale e in forma democratica per giustificare una soluzione unica per tutti, potrebbero cancellare le differenze economiche strutturali e del fatto che esiste una discriminazione accentuata dal virus dal momento che coloro che sono economicamente vulnerabili, sono anche più vulnerabili alle malattie e, poiché mancano di ammortizzatori economici che potrebbero rendere questo tempo nel peggiore dei casi un'attesa noiosa, invece di una situazione stressante e spaventosa in cui la vita di base è a rischio, non menzionerò che mentre il polmone della terra è stato soffocato dallo sterminio della foresta amazzonica per profitto d’impresa, dal riscaldamento globale, dai livelli inaccettabili di inquinamento e dalla recente combustione della flora e fauna selvatica australe, alla fine anche i polmoni umani sono stati colpiti.
Hai preso almeno un respiro durante questo paragrafo? Lo spero.
Come persona multilingue e multiculturale, non posso fare a meno di vivere una vita meravigliosamente complicata da strati culturali. In questo caso noto quanto diversi nello stile e nelle sfumature siano state le risposte dei diversi Paesi alla gestione della pandemia. E ciò che è ancora più interessante non sono tanto le direttive provenienti dal potere centralizzato o dai governi che stanno tentando di mantenere una coerenza, ma il modo in cui le direttive vengono trasmesse sulla base della risposta attesa o del livello di cooperazione della popolazione: forse una strategia che opta per un approccio "collaborativo", in contrapposizione a un controllo più severo in stile sanzionatorio, potrebbe celare la sua incapacità fondamentale di gestire uno stile più rigido, mentre presenta il suo approccio sotto una patina di emancipatorio laissez-faire.
Dal momento che non affronteremo i problemi di coloro che sono vulnerabili, parliamo del nostro tempo. Sembra esserci un consenso sul fatto che il tempo è "congelato" e che siamo "in pausa" perché le nostre attività sono state ridotte. Qualcuno ha suggerito che il nostro solito concetto di tempo sia stato sfidato e che sia per reiterare "cancellato, perso o congelato".
Queste non sono concettualizzazioni appartenenti alla teoria delle stringhe o alla nozione di multiverso, sono risposte generalizzate di fronte a un cambiamento di routine che ha avuto luogo nelle nostre vite (non nelle vite di coloro che vivono in condizioni di guerra permanenti, carestie, campi profughi o istituti di internamento per richiedenti asilo, perché il loro tempo non è uguale al nostro tempo)…

Non perdere la lettura, a breve il proseguo.

Laura Malacart - artista e ricercatrice indipendente, di recente ha pubblicato un contributo in “Feminist Art, Activisms and Artivisms", Ed. Katy Deepwell. Valiz Publisher, 2020
#pensierieprogettidipersonecuriose


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