Luca Molinari - Aprile 2020

"Lo studio è vuoto da quasi quattro settimane, a parte la mia presenza, la luce naturale, il canto degli uccellini, il frusciare delle magnolie davanti alla mia scrivania e il suono delle sirene.
Le cinque ragazze che compongono lo studio lavorano in remoto grazie a un server che abbiamo installato lo scorso anno e con questo riusciamo a processare i lavori che ancora stanno sopravvivendo a questa nuova era glaciale e virale.
Poi ci sono le dirette skype, i meet, i team... ovvero tutti i devices con cui ci apriamo al mondo e scambiamo lavoro e informazioni. È un periodo di ricerca e sperimentazione: stiamo lavorando a futuri possibili e intanto abbiamo attivato un canale Instagram dove svolgiamo due dialoghi settimanali molto seguiti coinvolgendo progettisti, scrittori, filosofi e artisti, mentre ogni sera postiamo un libro consigliato da un membro dello studio. Prove di connessione con il mondo. Prove di curatela, il lavoro che sappiamo fare.
Quello che rimarrà di questo tempo non ne ho ancora idea, oltre alle macerie che già stiamo contando intorno a noi. Un senso di rallentamento che sa di sollievo, sicuramente. L'attenzione a luoghi e dettagli prima risolti con troppa fretta, oltre che a una crescente voglia di scavare di più e ascoltare, ma anche il rimpianto dei viaggi e dei confronti reali che mancano e che hanno sempre nutrito la mia ricerca. Troppo presto anche per capire cosa saremo dopo. Probabilmente dopo una prima fase liberatoria, di euforia, usciranno paure sottili e le ferite accumulate nell'animo dentro di noi.
La mia speranza è che tutto questo, tutto questo dolore intorno a noi, non sia accaduto invano. Questa è la mia unica speranza/certezza".

Luca Molinari - Architetto, Critico e Curatore, professore presso il Dipartimento di Architettura e Industrial Design dell’Università della Campania L. Vanvitelli
#pensierieprogettidipersonecuriose




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