Mario Piazza - Marzo 2020
La prima cosa è che il virus ci obbliga davvero
a fare nuovi sforzi per imparare.
Poi ci sono le cose importanti, come la finitezza
e i limiti che l’uomo si dovrebbe dare.
Il virus ci sta avvertendo in maniera esemplare
e terribile che il mondo non è solo dell’uomo e che le leggi
del suo continuo cambiamento non sono affatto solo
nelle sue mani. Anzi, se ci lasciassimo guidare dalla natura
e non la soffocassimo, l’aria ridiventerebbe pulita, si risentirebbero
i profumi, si apprezzerebbero i silenzi e ci si potrebbe purificare.
Ma la domanda è: l’uomo vuole davvero ancora imparare?
Mario Piazza - Architetto, grafico e docente Scuola di design, Politecnico di Milano
#pensierieprogettidipersonecuriose